Monismo e pluralismo giustificativo

Una versione un po’ più precisa del post precedente:
E’ possibile fornire due interpretazioni assai diverse del “significato” della concezione dell’ “Eguaglianza Democratica”, a seconda di come si interpreta il suo rapporto con le considerazioni sull’arbitrarietà morale di alcune diseguaglianze, da un lato e l’idea di reciprocità, dall’altro.
Dualismo Giustificativo

Secondo la prima interpretazione, che chiameremo “dualismo giustificativo”, il secondo principio di giustizia si giustifica come “sintesi” o “compromesso” tra due aspirazioni:

  1. le diseguaglianze dovute a fattori moralmente arbitrari dovrebbero essere eliminate, o compensate (principio di riparazione, o non-arbitrarietà)
  2. le diseguaglianze vantaggiose per tutti dovrebbero essere permesse (reciprocità)

Il secondo principio di giustizia, secondo tale interpretazione, deriva dalla necessità di trovare una sintesi tra le esigenze del principio di riparazione e quelle della reciprocità. Non dovrebbe sorprendere che nessuna delle due aspirazioni (come vedremo) viene realizzata del tutto: ciò è funzionale alla realizzazione di un compromesso ragionevole con l’altro aspetto.

Monismo Giustificativo

Secondo la seconda interpretazione, che chiameremo “monismo giustificativo”, il ruolo delle considerazioni sull’arbitrarietà morale sarebbe solo quello di “preparare la scena” per l’interpretazione del secondo principio come Eguaglianza Democratica, la quale esprimerebbe unicamente una nozione appropriata di reciprocità. (In altri termini, il ruolo di tali considerazioni è solo quello di mostrare che c’è bisogno di una giustificazione per le diseguaglianze sociali, anche quelle che derivano più o meno direttamente dalle differenze naturali tra gli uomini, come spiego qui). Secondo il monismo, inoltre, il fatto che le istituzioni compatibili con il secondo principio di giustizia non producano notevoli diseguaglianze  influenzate da fattori moralmente arbitrari è un effetto collaterale, non uno degli scopi perseguiti da tali istituzioni (anche se tale fatto è significativo dal punto di vista dell’equilibrio riflessivo allargato).

Quale concezione vi sembra più appropriata?

2 responses to “Monismo e pluralismo giustificativo

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